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Alimentazione nella terza età

Uno dei fenomeni sociosanitari più importanti degli ultimi decenni è l’allungamento della vita media; la popolazione anziana è numericamente cresciuta e di conseguenza anche l’attenzione verso questa fascia di età.
Una percentuale abbastanza alta di anziani presenta il problema nutrizionale dell’obesità, la malnutrizione caloricoproteica, il deficit di alcuni nutrienti (ad esempio vitamine e sali minerali).

Molti sono affetti da una o più patologie croniche e nella maggioranza dei casi tali patologie potrebbero giovarsi anche di terapie diverse da quella farmacologica, e quella nutrizionale avrebbe sicuramente un ruolo centrale.

Esistono cibi che allungano la vita?

Le speranze di longevità dell’uomo sono sempre state legate ad una particolare alimentazione, anche ad un singolo alimento (la pappa reale, l’aglio, un bicchiere di vino o altri alimenti, sono stati spesso considerati come viatico ad una lunga vita). La realtà ci dice invece che nessun cibo è così prezioso da poter essere considerato l’unico alleato di longevità. Il nostro corpo non può essere influenzato positivamente solo da un determinato alimento. È però vero il contrario: se in eccesso, anche un singolo alimento può favorire la comparsa di particolari patologie. Chiaramente il danno sarà maggiore quanto maggiori saranno gli errori.

I più longevi ci dimostrano che si può diventare centenari anche mangiando carne o formaggi, bevendo birra o vino, oppure mantenendosi astemi.

Non può esserci un particolare alimento alla base dell’alimentazione dei più anziani, o per vivere più a lungo, deve invece esserci una caratteristica comune: la sobrietà (i longevi non sono mai obesi!) accompagnata dall’abitudine all’attività fisica.

Aver seguito una corretta alimentazione nell’arco della vita quanto torna utile nella terza età?

È opportuno seguire una dieta corretta ed equilibrata sin dall’infanzia per garantire un buono stato di salute che possa durare il più a lungo possibile. Mangiare correttamente aiuta ad evitare l’insorgenza di malattie, spesso presenti nella terza età: l’obesità, il diabete, le dislipidemie, l’aterosclerosi e le patologie cardiovascolari. Questo significa cercare di mangiare correttamente sin dalla nascita. Un esempio per tutti: l’osteoporosi dipende in buona parte da come si è sviluppato lo scheletro nell’età evolutiva, anche in funzione di ciò che abbiamo mangiato!

L’alimentazione deve tener conto anche delle fisiologiche modificazioni che avvengono nel nostro corpo con il passare degli anni?

Con il passare degli anni nel nostro corpo si hanno modificazioni non soltanto mediche: difficoltà di masticazione, malattie croniche, alterazioni del gusto e dell’olfatto: il salato e il dolce si sentono meno, questo rende insipidi alcuni alimenti e si tende a utilizzare troppo sale o troppo zucchero, si riducono le capacità digestive. Si ha una modificazione della composizione corporea: si riduce la massa magra e aumenta la massa grassa. A tutto questo va aggiunto che a volte possono intervenire fattori legati alla condizione sociale: difficoltà nell’acquisto e la preparazione dei cibi oltre a problematiche di carattere psicologico. Naturalmente bisogna considerare attentamente questi fattori

Quale dev’essere la dieta dell’anziano?

La dieta dell’anziano deve apportare in quantità adeguate tutti i principi nutritivi, il contenuto energetico dovrebbe essere un po’ ridotto.

Un abbondante bicchiere di latte parzialmente scremato e/o di yogurt e derivati sono fondamentali per la preziosa presenza di calcio.

 Per gli zuccheri, molti anziani dimostrano una spiccata preferenza verso dolciumi in genere e zucchero in particolare, sarebbero invece da preferire i carboidrati complessi (pasta, pane, riso, patate) e da limitare gli zuccheri semplici.

Nel caso della carne, cercare di sostituire spesso alle carni rosse quelle di pollo, di tacchino e di coniglio, per il loro contenuto lipidico inferiore, per l’apporto di acidi grassi essenziali e per la migliore digeribilità.
Molto importante è il consumo di pesce, dal momento che il pesce oltre ad essere ricco di acidi grassi polinsaturi, è più tenero e più digeribile della carne ed ha una più ricca presenza di minerali.

Le uova, più digeribili alla coque, possono essere concesse in numero di due la settimana.
Per il contenuto di vitamine, sali minerali e fibra, quest’ultima di grande aiuto per i frequenti problemi di stitichezza che assillano gli anziani, bisogna consumare continuamente verdura e frutta di tutti i tipi, come pure spremute e frullati.

Per i condimenti?
Meglio quelli di origine vegetale riducendo al minimo quelli animali.

E l’alcool?
Non esistono motivi per vietare il consumo di vino alla persona anziana: due o tre bicchieri al giorno sono concessi.

L’attività fisica?
L’attività fisica non va mai trascurata. Un adulto seduto in poltrona davanti alla tv ha un spesa energetica ovviamente trascurabile rispetto a chi decide di fare “semplicemente” delle passeggiate. Piccoli espedienti nel corso della giornata, attività ricreative che costringono al movimento tornano evidentemente di grande utilità.

Se si assumono farmaci come bisogna regolarsi?
Grande attenzione va posta all’uso dei farmaci di cui gli anziani a volte, per forza maggiore, fanno uso. Gli antibiotici ad esempio, possono alterare la composizione della flora intestinale e quindi ostacolare la trasformazione degli alimenti e l’assorbimento di minerali e vitamine, anche i purganti oleosi possono ostacolare l’assorbimento delle vitamine liposolubili. L’interferenza nelle funzioni biologiche del consumo sistematico dei farmaci deve essere considerata per calibrare una dieta destinata a soggetti della terza età. Anche di tutto questo bisogna tener conto nella dieta della terza età.

Articolo pubblicato su www.vastoweb.com