Intanto faccio i complimenti al collega che le ha prescritto questo regime alimentare. La pasta, a torto, viene tolta, da qualcuno, dalle diete ipocaloriche, invece, se non ci sono delle particolari motivazioni, si può tranquillamente consumarla tutti i giorni della settimana.
Un piatto di spaghetti al pomodoro da 100 gr con una spolveratina di parmigiano forniscono all’incirca 400 calorie, tante quante ne fornisce, per esempio, una merendina con la marmellata che è però meno saziante, tant’è vero che spesso riusciamo a mangiarne anche più di una.
Questo accade per un gioco glicemico, cioè per il variare dei valori dello zucchero nel sangue che prende appunto il nome di glicemia.
In una dieta ipocalorica da 1400-1500 calorie, quale probabilmente sarà la sua, considerando che la ripartizione calorica dovrebbe essere del 20% delle calorie a colazione, 10% a metà mattina, 30% a pranzo, 10% a metà pomeriggio e 30% la sera, un piatto di spaghetti da 80-100 gr con un contorno, rientrano benissimo nel conteggio.
A tutto questo, va aggiunto che la dieta non deve mai essere una modificazione radicale delle abitudini precedenti: sarà pertanto stata inserita la pasta per quattro giorni probabilmente perché e già una sua consuetudine, sana, che non va assolutamente cambiata.
Se è la perdita di peso che la preoccupa, si ricordi che più lentamente questa si verifica e più difficilmente avrà modo di recuperare il peso perduto. Nel frattempo avrà eliminato soprattutto il grasso in eccesso e avrà acquisito il nuovo stile alimentare, correggendo i precedenti errori.
Dia fiducia al collega e sappia essere paziente, vedrà che i risultati arriveranno.
Articolo pubblicato su: affaritaliani.it