È ormai diventata una consuetudine, o forse sarebbe meglio dire una moda, l’uso dei reintegratori di sali minerali nelle palestre o dovunque si faccia dell’attività fisica.
Conoscendo meglio la fisiologia del nostro corpo, capiremmo che in realtà, al di là di costumi, mode o abitudini, questi non hanno per i consumatori nessun particolare significato.
Il corpo umano perde continuamente, anche a riposo, acqua e sali minerali. Quando sudiamo, perché fa caldo o perché facciamo dell’attività fisica, si perde molta più acqua, in questo modo riusciamo a perdere del calore e quindi a raffreddare la superficie del corpo.
I liquidi persi a riposo hanno tra l’altro una composizione diversa da quelli persi con la sudorazione: nel sudore ci sono proporzionalmente meno sali di quelli eliminati normalmente attraverso la pelle.
E’ questo il motivo per cui si avverte la sensazione della sete: il nostro cervello avverte che la concentrazione di sali nel sangue è ora maggiore rispetto all’acqua e poiché una perdita del 2%-3% di acqua è già sufficiente per accusare dei disturbi, occorre bere.
Diventa così importante reintegrare i liquidi persi, ma è sufficiente bere un pò d’acqua, che pur contiene sali minerali; per assumere più sali, frutta e verdura ne hanno in abbondanza ma gli alimenti in genere ne sono ricchi, un’alimentazione ben equilibrata riesce a fornircene più del necessario.
Cambia, nel senso che si comincia a perdere più sali, per chi fa attività fisica in maniera più impegnativa, ma parliamo dei professionisti, altra cosa è trascorrere un’ora in palestra o fare un pò di footing.
Un uso improprio dei reintegratori salini potrebbe addirittura realizzare un’ulteriore perdita di acqua, sottratta a sangue e tessuti verso l’intestino e favorire la comparsa di diarrea.
Articolo pubblicato su: affaritaliani.it